Il settore turistico è uno dei settori che ha subito maggiormente gli effetti della pandemia. Tuttavia, nel 2023 stiamo assistendo al ritorno dei numeri del turismo quasi pari a quelli del 2019, osservando un incremento così veloce e forte da richiedere delle regolamentazioni a riguardo.
A seguito dell’ingresso del governo Meloni, sono state molte le manovre messe in atto dai suoi ministri. In particolare, nel settore del turismo, ha preso forma un nuovo Disegno di legge sugli affitti turistici pronto per essere licenziato dal ministero del Turismo. Daniela Santanchè, ministra del turismo, aveva già promesso regole per gli affitti brevi e per i portali di prenotazione.
Oggi, insieme all’associazione U.P.P.I. delegazione di Jesolo, andremo a vedere le nuove regole previste dalla bozza di questo nuovo Disegno di legge che il ministero è pronto a licenziare e che dovrà iniziare il suo iter in Parlamento.
Il nuovo Disegno di legge prevede in primis una permanenza minima di due notti nei centri storici delle grandi città e nei Comuni turistici. In particolare, si prevede che questo limite si applichi obbligatoriamente nei centri storici delle città metropolitane, che in Italiano sono 14, tra cui Roma, Milano, Venezia, Bologna, Firenze e Napoli, con la facoltà di introdurlo anche in altre città e Comuni ad “alta densità turistica”.
Sono esclusi dal vincolo di permanenza minima i Comuni sotto i 5 mila abitanti,i cosiddetti borghi, e i nuclei di locatori composti da almeno un genitore e tre figli.
Ulteriore regola prevista nel Disegno di legge è l’introduzione di un Codice Identificativo nazionale (CIR) per ogni appartamento (che sostituirà anche i Codici identificativi già introdotti dalla Regioni) da esporre sui portali come Booking e Airbnb e all’ingresso della casa, con multe fino a 5 mila euro per chi non lo possiede o omette di esporlo.
In particolare il Codice Identificativo è un documento con cui il proprietario di case vacanze o B&B comunica l’inizio della propria attività al municipio di competenza. Questo aspetto è regolamentato dalla l. n. 58 del 28 giugno 2019 ed è stato introdotto con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta turistica, assicurare la tutela del turista e contrastare forme irregolari di ospitalità.
Di solito, la questione sull’assegnazione del codice identificativo spetta alle regioni ed è più utile rivolgersi direttamente agli enti preposti della propria regione per avere ulteriori informazioni sulle modalità di rilascio del codice. In particolare, nella regione Veneto, la procedura telematica assegna automaticamente il codice identificativo ad ogni alloggio registrato in anagrafe dopo che la comunicazione di locazione turistica è stata validata dai competenti uffici della Direzione Turismo e registrata nella banca dati.
Infine, il Disegno di legge richiede a chi svolge l’affitto in forma imprenditoriale, ossia chi affitta più di quattro appartamenti, l’obbligo di presentare una comunicazione di inizio attività, con una nuova categoria economica assegnata specificamente alle locazioni turistiche. All’affitto turistico verrà assegnato uno specifico codice Ateco – i codici che identificano le diverse attività economiche – in modo da monitorarne l’entità.
Questo è quello che il nuovo Disegno di legge prevede per regolamentare gli affitti brevi che nelle grandi città e nelle località più turistiche hanno preso il sopravvento e hanno reso addirittura difficile reperire alloggi a lungo termine. Come abbiamo accennato prima, questa è ancora una bozza che dovrà ora affrontare tutto l’iter parlamentare.
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Sono aperte le iscrizioni UPPI per il 2023.
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